Vignetta del giorno

Vignetta del giorno

giovedì 29 marzo 2007

So, so you think you can tell



"So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?"

Allora, pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno,
i cieli azzurri dal dolore.
Sai distinguere un campo verde da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere? (Wish you were here - Pink Floyd)

Giudicare implica una serie di schemi mentali che si sono costruiti nel tempo grazie ad esperienze personali, educazione dei genitori, modelli ambientali, familiari. Spesso questi schemi stridono con quelli di altre persone, e lì costruiamo il "muro", ogni schema è "another brick in the wall", che ci separa dalle persone, dagli amici, dai parenti, moltissime volte prima di separarci ci fa scontrare, litigare, inveire contro.

Dovrebbe essere insegnato a scuola l'arte dialettica, l'arte del confronto senza scontro, senza alzare i toni, senza esasperare...
Giudicare è indispensabile, non si può far a meno, è la sintesi dei nostri schemi mentali e della nostra etica, ma quanti errori, quanti litigi, quante amicizie finite ne conseguono??

GIUDICARE MENO, FORSE, E' LA RICETTA PER ABBATTERE I MURI, PER CONFRONTARSI MEGLIO CON GLI ALTRI, PER NON PERDERE AMICIZIE, ANZI PER TROVARE NUOVI AMICI ED APRIRSI ALLE PERSONE, ALLA VITA.

5 commenti:

tittielameraviglia ha detto...

non giudicare a volte è la scorciatoia per non dover affrontare il rimbalzo della palla. Se un amicizia finisce per l'incapacità di accettare un giudizio,era una spruzzata di profumo,non un amicizia.

Anonimo ha detto...

Se non si sa acccettare il giudizio di un amico(quando questo non implica ividia e cattiveria,come avviene nell'amicizia vera) ,vol dire che si è destinati a coltivare solo rapporti superficiali,che alla fine si riveleranno effimeri come le risate dei bambini nelle giornate estive!

Dave ha detto...

E'vero che un giudizio, anche se sgradevole, di un amico vero serve all'amicizia stessa.. Ma quando un giudizio sgradevole diventa ripetitivo e gratuito, rischia di sembrare non più fine all'amicizia stessa, ma sintomo di un qualcos'altro possibilmente interpretabile come strumentalizzazione per liberare sentimenti ostili, rancore, rabbia e dissapori inespressi altrimenti.

tittielameraviglia ha detto...

allora non è più un amico.E non è nemmeno degno di essere un nemico:"Scelgo gli amici per la loro bellezza..(..) e i nemici per la loro intelligenza"O.WILDE..quindi liberatene.

Anonimo ha detto...

Il giudizio dato da un amico o da una persona cara non può che essere un giudizio sincero. Se non si ha la capicità di accettare le critiche significa che non si è maturi per crescere... Anzi peggio ancora che si ha la presunzione di essere così perfetti da essere al di sopra di tutti al punto di non poter essere soggetti a critiche.